La Francia punta alla leadership europea nell’IA

Visita del ministro Bruno Le Maire al WAICF 24
di Chiara Sottocorona, giornalista e saggista

« Dobbiamo essere i primi in Europa nell’IA. La Francia è la nazione che ha più possibilità. La competizione è molto dura, ma noi abbiamo dei vantaggi per sviluppare le tecnologie dell’intelligenza artificiale e dobbiamo continuare ad innovare ».

Un messaggio forte, chiaro e convincente quello che Bruno Le Maire, Ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità industriale e digitale, ha lanciato il 9 febbraio dalla tribuna del WAICF 2024, il festival mondiale dell’intelligenza artificiale a Cannes.

La Francia punta alla leadership europea nell’IA

«Il primo punto di forza è nei nostri ricercatori. Il loro livello non è certo minore dei colleghi del MIT o di Stanford. Dobbiamo farli restare : significa che devono essere retribuiti al livello internazionale, devono avere i mezzi e le risorse di calcolo necessari. E bisogna continuare a garantire la formazione. La seconda risorsa è nelle nostre imprese innovatrici. La migliore IA generativa in Europa è stata sviluppata dalla società francese Mistral.ai, la prova dell’eccellenza francese. Altre start-up sono venute ad installarsi in Francia, abbiamo dei talenti sul nostro territorio.
Il terzo vantaggio, accessibile attraverso il Cloud pubblico, è nelle grandi risorse di calcolo messe a disposizione di imprese e start-up attraverso la rete europea dei supercomputer di classe mondiale, di cui due si trovano in Francia, con la prossima attivazione nel 2025 del super calcolatore Jules Verne.»

Il Ministro non ha trascurato il problema dell’impronta carbonio provocata dalla corsa all’IA, ha ricordato che per addestrare un modello di intelligenza artificiale il consumo di ogni datacenter è di almeno 1 Gigawatt. Vale a dire l’equivalente del consumo di una città di 100 mila abitanti. Bisognerà assicurare questi consumi con energie rinnovabili.

Bruno Le Maire ha riservato poi una strizzata d’occhio alla comunità open-source :

« Un modello di indipendenza che merita di essere difeso. C’è una filosofia dietro la scelta dell’open-source » ha detto. « E la Francia con le sue risorse deve essere al primo posto ».

Quali sono invece le debolezze ?

Senza dubbio il ritardo nella produzione dei potenti chip grafici (tipo i GPU di Nvidia) necessari a far girare i modelli di IA generativa. E soprattutto la debolezza ancora negli investimenti finanziari. 

Il messaggio che il ministro Bruno Le Maire ha indirizzato al WAICF va chiaramente in questo senso:

«Dobbiamo agire collettivamente con l’Europa per costruire un’unione di capitali, alla scala di miliardi di euro, necessaria per garantire la nostra sovranità tecnologica. Ancor più: la questione in gioco è la nostra civiltà, per la quale dobbiamo proteggere i dati che sono l’oro di questo secolo ». 

E ha precisato che anche la difesa della lingua e della cultura francese si gioca attraverso gli algoritmi. « Apprezzo Mark Twain » ha detto Le Maire. « Ma non deve sorpassare Stendhal nei modelli d’IA generativa diffusi mondialmente. Dobbiamo batterci per preservare la nostra cultura europea nell’addestramento degli algoritmi e creazione di contenuti. L’Europa deve creare uno spazio di mercato unico per garantire i suoi dati e dire stop al saccheggio, assicurando un’équità culturale ».

Infine, al noto ricercatore Luc Julia (inventore di Siri per Apple), presente nella sala, il ministro ha chiesto di proporre delle misure da prendere perché la Francia possa diventare la nazione faro nell’intelligenza artificiale. 

I tre giorni del WAICF sono stati l’occasione di fare il punto e di offrire una ricchezza di idee che vanno in direzione di questo obiettivo.

Chiara Sottocorona

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